Italia Startup lancia un appello al Governo Letta: “Non ci si dimentichi delle startup!”

Key Capital, in qualità di socio investitore di Italia Startup, pubblica il seguente comunicato stampa relativo all’appello che l’associazione ha rivolto al neogoverno presieduto da Enrico Letta. L’obiettivo della lettera è quello di attirare l’attenzione sulla tematica delle startup e chiedere un’apertura alla collaborazione con soggetti che si propongono come promotori e armonizzatori per un settore ancora molto frammentato, ma con enorme potenziale per ridare slancio all’economia italiana.

 

 

Comunicato Stampa

APPELLO AL NUOVO GOVERNO:

NON CI SI DIMENTICHI DELLE STARTUP!

Italia Startup risponde immediatamente all’impegno del nuovo Governo Letta che dopo il conclave in abbazia si è impegnato a  “dare risposte a chi perde il lavoro e alle imprese che stanno chiudendo”, tema che sarà portato anche al Consiglio UE.

Proprio in linea con questo impegno è fondamentale non dimenticarsi di un settore che può dare speranza, far ritrovare competitività al Paese e offrire nuove forme e opportunità di lavoro.

Sono ancora numerose le lacune presenti nel testo di legge approvato dal precedente Governo, soprattutto nelle sue mancate attuazioni, ma è importante proseguire su quella strada e considerare prioritari i suoi impatti sul sistema sia imprenditoriale che sociale.

Milano 14 maggio 2013 – Un accorato appello da parte di Italia Startup viene rivolto al nuovo Governo Letta, il giorno dopo il ritiro in abbazia, a conferma della totale disponibilità da parte dell’Associazione a collaborare sul piano della creazione di nuovi posti di lavoro, soprattutto per i giovani. In tal senso è vitale considerare e dare prosecuzione a quanto avviato dal precedente Governo tecnico in tema di startup. Non si tratta di proteggere un settore in fase di forte affermazione in Italia e in tutto il Mondo, ma piuttosto di cambiare e rinnovare la mentalità del nostro Paese.

Digitalizzazione del sistema pubblico e privato e creazione di nuove imprese innovative sono, infatti, due facce della stessa medaglia: portare cioè valore e innovazione all’ecosistema industriale, politico e sociale italiano, dando una formidabile opportunità in termini di nuova occupazione. Con particolare attenzione a quella giovanile, ma senza dimenticare quella riguardante i tanti manager e funzionari, dotati di eccellenti competenze, che oggi già si trovano o rischiano di trovarsi senza un lavoro.

Su queste basi si fonda la filosofia di Italia Startup, l’associazione che non solo rappresenta a livello istituzionale la filiera delle startup (startup, investitori, aziende in cerca di innovazione, incubatori, acceleratori, business angel e così via) ma che diffonde la passione del fare impresa e la cultura dell’intraprendere. Vi lavorano con costanza e abnegazione professionisti e imprese provenienti da ogni settore che portano le loro competenze e le pongono al servizio delle numerose startup che continuano a nascere  nel nostro Paese.

Il mondo sta cambiando in modo drammaticamente veloce. ha commentato Riccardo Donadon, Presidente di Italia Startup – L’innovazione si sta diffondendo a un ritmo non prevedibile e non è solo di natura tecnologica, ma anche sociale. Sta riguardando il dna stesso della nostra società. Questo processo sta creando opportunità immense, mai viste prime, soprattutto per i giovani ed è fondamentale quindi far prendere loro coscienza dell’importanza del ruolo che possono giocare nella corsa verso la digitalizzazione che si sta vivendo in ogni settore. Mai come oggi i giovani sono un asset fondamentale proprio per la loro naturale predisposizione verso le tecnologie digitali e verso l’utilizzo dei media sociali. Mai come in questo momento la crisi sta portando le aziende a cercare nuovi modelli di business, aprendole a sperimentazioni innovative. La parola chiave è contaminazione. Tra modelli tradizionali e modelli innovativi. E questi ultimi sono spesso frutto del lavoro di tante startup presenti sul territorio italiano. Le aziende consolidate, di settori maturi, soprattutto del Made in Italy, sono chiamate a investire in startup.

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